venerdì 22 agosto 2014

La pasta sfoglia inversa (feuilletée inversée) all’albicocca vesuviana (crisommola):
Come ho già avuto modo di scrivere in questo mio precedente post, la pasta feuilletée inversée rispetto alla pasta sfoglia classica, se ne differenzia in quanto il burro usato per sfogliare, è all'esterno dell’impasto.
Questa mia pasta sfoglia inversa è ancora diversa in quanto ho pensato di introdurre la frutta direttamente nell'impasto; in questo caso ho adoperato una purea di albicocche vesuviane. Il risultato della mia sperimentazione è stata una pasta sfoglia inversa alla frutta che rispetto alle tradizionali, ha assunto una colorazione più intensa, una sfogliatura meno marcata ed una piacevolissima nota acida derivante proprio dalla frutta, che ben contrasta con il dolce dello zucchero della caramellatura. Per #terradifuoco, il contest dedicato alla diffusione della conoscenza dei prodotti d'eccellenza provenienti dalla regione Campania, questa mia seconda proposta, così come la prima, trova ancora protagonista l'albicocca vesuviana. Attualmente se ne riconoscono oltre quaranta di diversi biotipi tutti raggruppati sotto la denominazione di “albicocca Vesuviana”.  Quella che ho adoperato stavolta, è una varietà tardiva, ad aprire e chiudre un ciclo che quest'anno, per questa frutta, così come per i pomodorini del piennolo, è stata particolarmente sfortunata per gli infausti e ben noti eventi meteorici che hanno danneggiato i raccolti. Come ho già avuto modo di scrivere nel precedente post, l'albicocca è un frutto a cui sono legata dall'infanzia da indimenticabili scampagnate e scorpacciate.  
La pasta sfoglia inversa all’albicocca vesuviana:
Per il pastello:
  • 87 grammi  di purea di albicocca vesuviana *
  • 4 grammi di sale 
  • 57 grammi di burro
  • 175 grammi di farina di forza
* N.B. : la purea di albicocche vesuviane  l’ho ottenuta con lo stesso procedimento usato per le “albicocche confit a freddo” che è descritto qui in quest'altro mio post tagliando a cubetti 100 grammi di albicocche vesuviane mature ma sode, unendo 15 g di zucchero e qualche granello di sale, mettendo il tutto sottovuoto in frigo per 24 – 48 ore, dopodichè ridurre in purea con l'aiuto di un frullatore ad immersione.
Per il burro maniè:
  • 187 grammi di burro
  • 75 grammi di farina di forza
Preparazione del pastello: Versare in un contenitore la purea di frutta fredda ed il sale, mescolando per sciogliere il sale. Nella ciotola della planetaria, con il gancio a foglia, mettere la farina ed il burro fuso e freddo al centro; aggiungere la purea e  lavorare brevemente  l'impasto con la foglia della planetaria, a bassa velocità, fino a che diventi omogeneo.  Stendere l’impasto in un quadrato di 10 cm x 10 cm circa e conservare al fresco coperto con la pellicola  in frigorifero almeno due ore.
Preparazione del burro maniè:

Tagliare il burro a dadini e metterlo in una ciotola o in quella della planetaria, poi aggiungere la farina ed impastare a mano o con la foglia della planetaria a bassa velocità solo fino ad amalgamare i due ingredienti.  Appiattire l'impasto e dargli una forma squadrata, sigillare con pellicola alimentare  e far riposare in frigorifero almeno due ore.
Dopo il  riposo in frigorifero, per prima cosa stendere, su un piano leggermente infarinato, aiutandosi con il mattarello, il burro maneggiato in un quadrato, posizionare il pastello al centro e ricoprirlo piegando verso il centro gli angoli del quadrato.
Stendere l’impasto in un rettangolo di 1,5 circa di spessore ovvero 3 volte più lungo che largo e dare una prima piega doppia. Sigillare e conservare in frigo 2 ore. 
Ripetere la stessa operazione, avendo cura di tenere l’impasto, prima di ogni giro, con la parte piegata sulla sinistra. Sigillare e conservare in frigo 2 ore.
Stendere l’impasto in un rettangolo e dare una piega semplice o a tre.  Sigillare e conservare in frigo nuovamente un'ora o più prima dell'uso.
Cuocere e caramellare la sfoglia:
stendere la sfoglia in un rettangolo da circa 2 mm di spessore, quindi, appoggiare la pasta sfoglia su un foglio di carta forno e farla riposare in frigorifero, coperta da pellicola per alimenti, un paio d’ore: in questo modo non dovrebbe ritrarsi durante la cottura. Preriscaldare il forno a 230 ° C .
Cospargere con lo zucchero semolato la superficie della sfoglia ed infornarla abbassando la temperatura a 190 ° C, lasciando cuocere per una decina di minuti; poi, coprire con una griglia per evitare l’eccessivo aumento della sfoglia stessa e continuare la cottura per altri cinque minuti.
Rimuovere la teglia con dal forno, coprire la sfoglia con un altro foglio di carta forno e girarla rapidamente su un’altra teglia o placca da forno. Rimuovere la prima carta da forno. Intanto, alzare la temperatura del forno a 230 ° C.  Cospargere la superficie della sfoglia con zucchero a velo e cuocere per altri 8 minuti controllandone attentamente la colorazione.
Una volta sfornata, farla raffreddare completamente prima di  tagliarla.
Per il caramello:
In una padellina antiaderente, preparare il caramello cominciando da una piccola quantità di zucchero semolato da far sciogliere al centro ed aggiungendone altro man mano che si scioglie. Quando sarà pronto, il caramello si può colare in semisfere o su un tappetino di silicone, lasciando raffreddare a temperatura ambiente.

Per le semisfere di ganache gelata:
  • 100 grammi di panna
  • 50 g di cioccolato bianco
  • un goccio di miele oppure di glucosio
Sciogliere in metà della panna, il glucosio su fiamma bassa; versare sul cioccolato bianco spezzettato, aspettare qualche minuto, quindi mescolare ed aggiungere il resto della panna. Versare in stampi di silicone a semisfera e mettere in freezer fino all’utilizzo.
Per la gelèe di albicocca:

  • 200 grammi di albicocche vesuviane
  • 100 grammi di zucchero
  • il succo di mezzo limone
  • un foglio da 2 g di gelatina
in un recipiente adatto al microonde, mettere le albicocche a pezzetti insieme con lo zucchero ed il limone ed azionare il forno alla massima potenza per 15 minuti. Far raffreddare e frullare. Far ammorbidire un foglio di gelatina e farlo sciogliere in poca acqua calda e zucchero. Aggiungere alla purea di albicocche, stendere a formare un foglio da 5 mm di spessore e far raffreddare. Al momento di servire, tagliare a cubetti e guarnire.
Montaggio del dolce: dalla sfoglia caramellata ricavare dei rettandoli o dei quadrati, poggiarvi sopra le semisfere di ganache e decorare a piacere con i cubetti di gelèe ed il caramello.

 



Ho seguito la ricetta dello Chef Peppe Guida, ricetta riportata qui da Dora Sorrentino. Che sapori in questo piatto, una delizia, un'armonia! Per essere stata la prima volta, il piatto promette veramente bene, da rifare ancora. Preciso che mentre facevo le foto e si intiepidiva, il piatto si è leggermente asciugato (un po' azzeccato).
I fagioli che ho usato sono gli "spollichini" freschi:  
Spollichini
Spollichini
 I peperoncini verdi (di fiume) gli ultimi di zia Anna:
Peperoncini verdi 
  Ingredienti per 2 persone

  • 500 g di fagioli spollichini freschi
  • 100 g di pasta mista
  • 2 peperoncini verdi freschi
  • 1/2 spicchio d'aglio
  • un pizzico di origano (di montagna)
  • olio extra vergine d'oliva delle Colline Salernitane q.b.
  • Pepe nero di Sarawak (l'ho dimenticato)
Preparazione
Sgranare i fagioli spollichini, sciacquarli e portarli all'ebollizione coperti d’acqua. Appena prendono il bollore, scolateli, ricopriteli con acqua fredda e portare a cottura (togliere le prime impurità li rende più digeribili). Quando saranno cotti, aggiustare di sale, aggiungere l'aglio e calare la pasta; lasciare cuocere la pasta un paio di minuti in meno del tempo indicato sulla confezione. Spostare dal fuoco e aggiungete a crudo i peperoncini tritati, un pizzico di origano, uno di  pepe e l'olio evo. Lasciare intiepidire la pasta per 4/5 minuti circa e servire.
 




Con la ricetta di questa brioche ho preparato la base per questa tarte briochée.
Le dosi usate sono state:
  • 330 g di farina di forza  W 350 Garofalo
  • 8 g di lievito di birra fresco 
  • 130 g di panna fresca
  • pesare 1 uovo (xl)  e aggiungere latte fino a raggiungere 130 g
  • 45 g di zucchero (aromatizzato con la bacca di vaniglia)
  • un pizzico di  sale
  • limone grattugiato
 Procedimento
Sciogliere il lievito di birra in poco latte tiepido.
Nella ciotola dell’impastatrice mettere metà della farina, aggiungere l'uovo e latte e cominciare al impastare con la foglia, aggiungere l’altra metà della farina, la panna fredda di frigo, lo zucchero, il sale e ad impasto formato, aumentare la velocità fino ad incordare bene l’impasto.
Avvolgere a palla e far lievitare fino al raddoppio in un recipiente coperto, da 1 ora e mezza a 3 ore, dipende dalla temperatura esterna, oppure mettere il contenitore in frigo fino all'indomani.
Degassare delicatamente e formare la base della tarte, posando l'impasto in una teglia foderata con carta forno.
Sulla base di pasta brioche, stendere uno strato di confettura di albicocca vesuviana, eventualmente cospargere con mandorle sbucciate e tritate finemente, sistemare le fettine ricavate da tre percoche, sbucciate e lasciate a macerare per qualche ora in frigo, con un cuccchiaio raso di zucchero insieme al succo di mezzo limone.
 
Far lievitare ancora un'oretta, spennellare con mano leggera, la frutta con un velo di confettura ed infornare a 160° C per una quarantina di minuti.


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Il portiere di Zeman gioca lontano dai pali, così da poter essere un sicuro appoggio per i retropassaggi dei centrali in caso di pressing: deve perciò essere abile con i piedi e saper leggere molto bene il gioco avversario, dovendo resistere spesso a situazioni di inferiorità numerica. Un portiere alla Franco Mancini, la saracinesca di Zemanlandia.
La difesa del 4-3-3 è disposta a semicerchio, con due difensori centrali molto alti per cercare il fuorigioco e tenere gli avversari lontani dalla porta. I terzini invece sono dei fluidificanti a cui è richiesta la capacità di correre come frecce sulle corsie laterali per costituire delle fonti di gioco offensivo.
La linea a 3 del centrocampo è composta da un playmaker centrale con abilità anche nell'interdizione (come Ledesma a Lecce) e due incursori che tamponino le azioni avversarie e si propongano con tagli tra la linea degli attaccanti ed i terzini.
La punta di diamante del modulo di Zeman è il tridente offensivo. Ai tre attaccanti sono richiesti movimenti continui, in modo da non concedere punti di riferimento ai difensori avversari. Le caratteristiche tecniche sono la rapidità ed una buona tecnica: gli esterni offensivi, in fase di non possesso hanno il compito di coprire fino a centrocampo. Non esiste un finalizzatore unico, ma il compito di concludere le azioni, a detta del neo-allenatore del Pescara "dipende dalla situazione che si crea in campo".


http://invasoredicampo.blogspot.it

Duvan Zapata al posto di Higuain, la coppia svizzera Dzemaili-Inler preferita alla tecnica di Jorginho e Pandev in campo anziché Hamsik. Il Napoli non regge al turn-over ed offre quella che può essere definita come la peggiore prestazione dell'era Benitez: Atalanta - Napoli 3-0. 
I bergamaschi non avevano mai vinto con uno scarto di tre reti in questo campionato.
Tanti e diversi gli alibi mossi per spiegare la disfatta: calo psicofisico, errori dei singoli, assenze pesanti...Atalanta-Napoli 3-0 è però una sconfitta anche di natura tattica. La squadra pecca di creatività, si affida spesso ai lanci lunghi senza riuscire a costruire realmente gioco contro avversari difensivamente organizzati e schierati. Perchè?
Il Napoli si è spesso allungato in modo tutt'altro che "sacchiano" dividendosi in due blocchi, con la linea difensiva ed i due mediani schiacciati ed isolati rispetto al quartetto offensivo. Tale condizione facilita il pressing degli avversari, limitando notevolmente le soluzioni di passaggio.
La chiave tattica in tre fotogrammi della partita:
Situazione 1 - Il gol dell'1-0 di Denis
Dzemaili riceve palla in posizione arretrata senza valide opzioni per il passaggio. Maxi Moralez si avventa in pressing sullo svizzero, ruba palla e serve un facile passaggio in profondità per Denis, che ha tutto il tempo per controllare e mirare alla porta di Reina (sorvoliamo sul marchiano errore del portiere). Evidente la spaccatura tra la mezzaluna difensiva ed il reparto avanzato, a cui il pallone sarebbe potuto arrivare soltanto per mezzo di un lancio lungo.
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